John Locke
John Locke vive la giovinezza in uno dei periodi più tormentati della storia inglese, segnato dalla rivoluzione anti-monarchica e culminato con la decapitazione di Carlo I.
Locke afferma che le idee non sono innate ma derivano dall'esperienza, in particolare:
- dall'esperienza esterna provengono le idee di sensazione;
- dall'esperienza interna provengono le idee di riflessione.
Infatti, la mente umana è priva di contenuti, perciò viene paragonata ad un foglio bianco, la quale acquisisce gradualmente le conoscenza con il progredire delle esperienze.
Il filosofo distingue due tipologie di idee:
- idee semplici (di sensazione e di riflessione);
- idee complesse.
Le prime derivano dalle esperienze elementari e sono dotate di certezza, mentre le seconde provengono dall'elaborazione delle idee semplici e si distinguono in:
- idee di modi → non sussistono di per sé ma sempre in relazione a una sostanza;
- idee di sostanze → sono riferite a qualcosa di esistente in sé che funge da sostrato;
- idee di relazioni → derivano dal rapporto istituito tra idee semplici.
Infine Locke afferma che la conoscenza è circoscritta alle certezze sensibili (esterne o interiori), ed è probabile, quindi sufficiente ad orientarsi nel mondo ma non assoluta. Le uniche certezze non sensibili, secondo il filosofo, sono quelle dell'io e di Dio.
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