L'età moderna
L'età moderna ha inizio nel Quattrocento, precisamente con la scoperta dell'America nel 1492. In questo periodo si sviluppa il fenomeno dell'Umanesimo, fenomeno che pone al centro dei propri interessi l'uomo, la sua dignità e libertà.
Nell'età moderna si afferma la centralità dell'uomo nel cosmo, il quale è considerato artefice del proprio destino, ovvero padrone e responsabile della propria vita.
Il termine 'Umanesimo' nasce nell'Ottocento, il quale prende due significati differenti: in primo luogo designa la centralità dell'uomo, mentre, in secondo luogo lo studio delle opere degli autori classici e non più verso la 'scienza divina'. Gli umanisti mirano a ripristinare il testo nella sua forma originale, e è proprio in questo periodo che la filologia diventa una scienza vera e propria, accurata e precisa; grazie alla filologia vi è una diffusione della lingua latina e greca.
Nel Cinquecento ha inizio il fenomeno del Rinascimento, dove vi è un nuovo ideale di rinnovamento religioso e spirituale portato avanti dalla Riforma protestante, ma anche artistico. In quest'epoca la cultura classica si offre come stile di vita. In questo periodo Leonardo Da Vinci costruisce e progetta tutte le sue idee e invenzioni, avendo come unico scopo il costante interesse per il perfezionamento degli strumenti in grado di far risparmiare fatica all'uomo. In Germania si sviluppa una nuova rinascita spirituale dell'età moderna, ossia la Riforma protestante. Martin Lutero è il capo di questa riforma, colui che inventò il principio del 'libero esame', il quale principio sosteneva che ogni fedele si doveva rapportare direttamente al suo testo sacro. Il ruolo della Chiesa viene messo in discussione da Lutero, il quale nega il suo valore mediatore tra l'uomo e Dio, e che l'unico modo per un uomo di avere la salvezza di Dio è avere 'fede'.
A Firenze e a Padova nascono i primi centri geografici che si riportano alle correnti filosofiche di Plotone e Aristotele.
Accademia platonica a Firenze |
Marsilio Ficino |
Dopo la crisi demografica e produttiva del Trecento, un motivo che riguarda la diffusione della filosofia umanistica e rinascimentale nelle città italiane è il rifiorire dell'economia e della vita civile. La nascita delle Signorie stabilizzano e raffermano il potere politico nei principali centri urbani, i quali membri hanno uno stile di vita simile al 'classico', che contempla l'eccellenza del sapere con le esigenze della vita pratica. Ciò accade a Firenze, dove nel 1459, viene costruita l'Accademia platonica a richiesta di Marsilio Ficino, un filosofo, umanista e astrologo italiano, il quale sostiene che esiste un'unica tradizione filosofico-religiosa (teologia platonica). Ficino cerca di rafforzare l'accordo tra platonismo e cristianesimo. L'opera più importante di Ficino è l'anima come copula mundi.
A Padova, invece, si approfondisce la tradizione del pensiero aristotelico. Questi pensieri sono accumunati da una mentalità razionalistica e naturalistica. Pietro Pomponazzi, filosofo umanista italiano, è stato il più importante degli aristotelici italiani. Secondo il filosofo la vera assenza dell'uomo è quella corruttibile e corporea.
Pietro Pomponazzi |