venerdì 19 aprile 2019

Hume e gli esiti scettici dell'empirismo

David Hume nasce a Edimburgo nel 1711. Egli sostiene che la fonte della conoscenza sono le percezioni, le quali si distinguono in: 
                            ⬋                                                ⬊
                 impressioni                                             idee 
                         ꜜ                                                         ꜜ
percezioni immediate e vivide.                  immagini deboli delle impressioni.

Il filosofo riconosce la memoria e l'immaginazione come mezzo per consentire la conservazione di impressioni e per collegare le idee. Tuttavia, la mente non è totalmente libera perché procede secondo il principio di associazione, il quale opera in base a tre criteri:
  1. somiglianza;
  2. contiguità;
  3. casualità.

Hume sostiene che le idee complesse garantiscono una conoscenza certa quando derivano da pure relazione tra idee, e una conoscenza probabile quando derivano da relazioni tra dati di fatto, le quali implicano il principio di casualità che deriva da una tendenza soggettiva a cogliere una connessione necessaria tra due eventi successivi e contigui. 

Inoltre, secondo il filosofo , la fiducia nella regolarità dei fenomeni è frutto dell'abitudine,  da cui derivala credenza, utile per guidare la condotta umana ma priva di certezza assoluta. 
Infine l'etica si fonda su criteri empiric e sul senso morale, infatti bisogna tenere distinti il piano dell'essere e quello del dover essere.

Per Hume il vizio e la virtù si basano sul sentimento sociale e non su principi assoluti e immutabili. Essi sono relativi alla percezione del soggetto. Secondo Hume è bene ciò che assicura la massima felicità possibile al maggior numero di persone.


David Hume

Nessun commento:

Posta un commento