Il dualismo cartesiano e l'analisi delle passioni
Secondo Cartesio la res exstensa (la materia) e la res cogitans (il pensiero) sono distinte ed indipendenti. L'anima può continuare ad esistere anche se il corpo muore; tuttavia, anima e corpo interagiscono grazie alla ghiandola pineale, la quale consente di unificare le sensazioni e di creare una connessione tra spirito e materia.
Il filosofo distingue nell'uomo le azioni e le passioni; le prime dipendono dalla volontà e sono frutto dell'agire libero, mentre le ultime sono affezioni involontarie causate dalle forze meccaniche del corpo.
L'uomo deve imparare a dominare le passioni che lo rendono schiavo, perché in questo modo riesce a svincolarsi dalla soggezione al corpo e afferma il proprio libero arbitrio. In ciò consiste la saggezza, ovvero il dominio della ragione sulle passioni e il rispetto delle tre massime della morale provvisoria:
- obbedire alle leggi del proprio Paese;
- seguire i dettami della ragione;
- vincere piuttosto se stessi che la fortuna.